Questa estate, durante una splendida vacanza in Puglia, mi è capitato di assaggiare dei biscotti molto particolari, morbidi e profumati all’arancia, con diverse note speziate quali i chiodi di garofano e la cannella.

Siccome l’unico dettaglio avuto dalla commessa della panetteria ove li ho acquistati è stato che contenevano mandorle e arancia, ho dovuto fare una ricerca accurata e poi modificare le ricette che mi sembravano più simili a quanto cercavo. La consistenza lasciava ad intendere che non c’era farina e i gusti erano più o meno tutti in evidenza, così ho provato una combinazione di farina di mandorle, zucchero e albume d’uovo montato. Il risultato non è  identico ma molto simile, e in ogni caso i biscotti hanno avuto un grande successo in famiglia, per cui ve li ripropongo volentieri.

Tempo di esecuzione: 20 minuti più 20 di cottura
Porzioni: circa 25 biscotti
Attrezzatura: mixer, fruste elettriche, 2 ciotole,  leccarda del forno, sac-à-poche (facoltativo)

Ingredienti

Mandorle pelate: 120 gr
Zucchero: 100 gr
Arance candite: 50 gr
Cannella: 1 cucchiaino
Chiodi di garofano in polvere: 1/2 cucchiaino
Noce moscata: una punta di cucchiaino
Albumi d’uovo: 2
Granella di nocciole: due cucchiai 

Procedimento

Accendere il forno a 160°. Ridurre la mandorle, le arance candite e 50 gr di zucchero in farina con il mixer (foto 1, foto 2). Aggiungere le spezie e mescolare (foto 3, foto 4, foto 5).
Montare gli albumi a neve ferma con le frueste elettriche (foto 6), aggiungere lo zucchero rimanente (foto 7) e continuare a montare fino ad ottenere una consistenza soda e lucida. Incorporare delicatamente gli albumi montati nel composto di mandorle (foto 8, foto 9).

Versare il composto in una sacca da pasticcere (se non l’avete fate tanti mucchietti con un cucchiaio) e sistemare su una leccarda precedentemente imburrata tanti dischetti da circa 4 cm di diametro (foto 10, foto 11). Cospargere con la granella di nocciole (foto 12) e infornare per circa 20 minuti. Sfornare e lasciare raffreddare prima di staccare i biscotti dalla teglia (foto 13, foto 14, foto 15).